Ampliamento Museo Arte Contemporanea
SECONDO PREMIO
Roma International Competition 2022
L’incipit progettuale parte dal concetto di Arca: edificio capace di accumulare, collezionare, archiviare. Può precludere o concedere in caso di necessità l’elemento raccolto, come uno scambiatore. Si tratta di un accumulatore di cultura, in qualità di deposito e archivio di opere d’arte che vengono concesse alle visite guidate, rendendo museo l’atto di archiviare. L’edificio accumula e concede energia, viene inteso come una macchina, un involucro tecnologico, in grado di gestire il microclima interno e produrre l’energia necessaria per il sostentamento. Diventa così un elemento di appoggio al MAXXI come museo principale, un’appendice tecnica. Così, l’edificio reinterpreta il tema del deposito che diventa archivio aperto e fruibile. L’incipit parte dall’idea di inversione del concetto di deposito come spazio chiuso, poco illuminato, umido, che diventa elemento aperto di condivisione. Così l’intero edificio capovolge le sue componenti interne verso l’esterno. Si genera un ribaltamento dove le componenti strutturali e impiantistiche si mostrano completamente, contribuendo alla descrizione di un edificio-macchina.
L’edificio si pone come elemento di chiusura di un sistema urbano lineare, segnato dal nuovo disegno di paesaggio, che trova nel mezzo la sua relazione con il Museo MAXXI.
Il nuovo tassello, si pone come un volume compatto, dalle forme semplici e geometriche, in grado di instaurare una distanza critica dal tessuto esistente. Si tratta di un edificio “infrastruttura”, caratterizzato da diverse funzioni ed elementi al suo interno. La compattezza dell’edificio offre una semplicità nella distribuzione delle diverse funzioni necessarie oltre a un minor consumo di suolo.
Architettura. Vacuum Atelier
Team. Vacuum Atelier ,Claude Leveque, Marina Curtaz, Chiara Gritti
Consulenti. Rataplan!Studio, Patrizio Musitelli
Model. Chiara Gritti
Render. Giacomo Tampelli
Il modello diventa opera d’arte della Fondazione MAXXI.